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PFW Day6

Avrei voluto commentare la prima sfilata di giornata, Balenciaga, ma sono una cattolica praticante (purtroppo o per fortuna) quindi essendo in chiesa durante la sfilata, non darò la mia opinione. 
Quindi passiamo subito alla sfilata della maison made in Italy ma che sfila in France: Valentino. 

Mi sentite urlare?!
No, perché se non mi sentite urlare vi consiglio un buon otorino e magari anche un impianto Amplifon. 

Una sfilata e una collezione M E R A V I G L I O S A. Talmente bella che la sto facendo rivedere a mia madre, da sempre innamorata di questa maison (magari alla fine vi metto anche il suo commento). 
Inizierei parlando della location: Hôtel Salomon de Rothschild ornato da queste imponenti piante, come a voler ricreare un ambiente naturale. 


La collezione si chiama Black Tie che significa "cravatta nera", presente in quasi tutti i look della sfilata. Si parte dal classico black and white, passando per il rosso, qualche look di verde e rosa, per poi tornare ai colori con cui la sfilata è iniziata. 


Avevo grandi aspettative riguardo questa sfilata, perché Valentino è il mio stilista preferito da sempre, anche se quando l'Imperatore ha appeso la matita al chiodo ero solo una bambina, ho riguardato quante più sfilate e collezioni possibili, il film sulla sua storia, come è nato il ROSSO VALENTINO, praticamente potrei tranquillamente definirmi una stalker di questa maison. E' davvero un peccato che non sfili in Italia, è una grande perdita per il mondo della moda, soprattutto guardando tutti i personaggi famosi arrivati alla corte di PPP: dai giovani coniugi Bechkam, passando per Pryhanka Chopra col marito, fino a Florence Pugh. 




Da quando Pierpaolo Piccioli ha preso in mano le redini della maison, quest'ultima ha affrontato una trasformazione che poteva portare alla vittoria più grande oppure al fallimento completo. Perché un po' di paura c'è sempre quando il tuo predecessore è l'uomo che ha scritto un pezzo della storia del fashion. Ma PPP ha portato avanti il suo stile e il suo modo di disegnare, trasportando una maison italiana storia in questo secolo, non facendola diventare una possibile imitazione di ciò che c'era stato prima, ma dando il suo contributo e rendendola moderna, al punto da avvicinarla a tantissimi giovani. 




Mandando in passerella sia modelle donne che uomini, con tatuaggi in bella vista e piercing ha parlato la lingua dell'inclusione, eliminando etichette troppo spesso attribuite dopo solo uno sguardo. Ma poi, veramente nel 2023 dobbiamo ancora stare qui a parlare di certi temi, come se fossero qualcosa di lontano dalla nostra realtà, quando ormai sono la quotidianità e non più un'eccezione. 
Ringrazio PP per farmi innamorare ogni volta delle sue collezioni, è come se volesse dirmi: "Credi davvero che questa sia la mia collezione migliore?!", e mi immagino la sua risposta "Invece no cara mia, ho ancora tantissime idee in questa testolina che ti lasceranno con la bocca spalancata!"
Sono qui a scrivere e non posso non ripensare ad ogni singolo outfit, avrei allungato le minigonne e gli shorts, ma io sono l'eccezione tra le giovani donne di oggi poiché vado controcorrente e preferisco le gonne longuette, ho amato tutti gli accessori, soprattutto le borse in verde, per non parlare degli abiti finali, da indossare di sera, durante gli eventi importanti della vita. 

Peccato poter assistere a cotanto genio sono così poche volte l'anno, uno spreco. 
Un giorno spero di incontrare PPP, ma anche mister Valentino Garavani, e poter far loro i complimenti per aver fatto sì che l'Italia fosse conosciuta in tutto il mondo, grazie anche al loro contributo. 


P.S. Vi dico solo che la mia mamma ha detto: "E che vuoi dire, solo complimenti". 

Ci stiamo avvicinando alle giornate finali di questa ultima settimana della moda, ma tranquilli, sarò qui a commentare per voi fino all'ultima sfilata. 

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