7 Febbraio 2023: in Italia inizia il Festival della Canzone italiana, che si tiene nella città ligure di Sanremo.
Fatta questa premessa, non vi annoierò con la storia della cultura musicale italiana, ma voglio divertirmi con voi a commentare (sempre in maniera rispettosa, ma ironica) i look e/o quello di rilevante che succede durante le 5 serate del Festival.
Iniziamo subito col padrone di casa. Amadeus, ormai al timone del Festival per il suo quarto anno consecutivo, osa sempre con giacche "sobrie", ma lo capisco, in qualche modo deve essere all'altezza della moglie, seduta sempre in prima fila, con abiti che bucano (nel bene o nel male) lo schermo.Il co-conduttore, Gianni Morandi, stile tranquillo, senza infamia e senza gloria.
La co-conduttrice, l'imprenditrice digitale più famosa al mondo (si ce l'abbiamo noi) che non sceglie solo 1 abito, ma ben quattro. Le intenzioni dei suoi abiti sono state chiare sin dalla sua prima scalinata (in cui viene inquadrata di spalle): PENSATI LIBERA. L'idea è sicuramente apprezzabile, ma credo che sia molto semplice esprimere un concetto così importante, quando il tuo conto in banca conta diversi 0. Immaginate se una donna che guadagna 1500 € al mese avesse mai potuto dire una frase del genere, magari se ha anche 2 figli (da gestire senza tata) e con una casa da "mandare" avanti. Sicuramente sentirsi libera nella sua posizione economica è più semplice rispetto a quella di una donna "normale"(e non ho parlato delle donne che sono sottomesse agli uomini). Sotto alla stola-manifesto, un abito, disegnato da Maria Grazia Chiuri (così come gli altri 3) per la maison francese Dior, senza spalline, scollo dritto, ampio, ma semplicissimo; credo che comunque l'intento fosse quello di concentrare tutta l'attenzione sulla frase alle sue spalle.
Last, but not least: l'abito gabbia. Una tutina ricoperta di pailetters con una gabbia a mo' di gonna. All'inizio ho subito pensato alle gonne che la regina Maria Antonietta indossava sotto i suoi abiti, poi però, come i precedenti, il messaggio nascosto: liberare le future generazioni dagli steriotipi ed evitare che si sentano ancora "in gabbia".
Ho amato che abbia sorpreso tutti con un nuovo taglio, che tra l'altro le dona tantissimo, ottima mossa. La cosa che non ho gradito è stata la non-scelta di uno/a stilista italiano. Ok, Maria Grazia è italianissima, con un passato in Valentino, ma adesso ha prestato la sua arte alla moda francese. Rispetto il rapporto di amicizia e la complicità tra stilista e cliente, ma credo che, almeno in occasioni come queste, andrebbe valorizzata la moda e gli stilisti italiani.
Passiamo alle cantanti donne in gara:
- Anna Oxa: sembrava uscita diretta dalla serie Netflix "Mercoledì" dopo aver fatto un pisolino durante il monologo di Benigni sulla Costituzione;
- Coma-Cose: entrambi in Vivienne Westwood (che riposi in pace) avrei preferito un altro colore del vestito, che comunque le stava bene. Ah, tutte noi donne abbiamo la pancia, perché, SPOILER, abbiamo anche noi gli organi.
- Elodie: aveva detto che avrebbe portato la "zoccola" che è in lei sul palco dell'Ariston, ma la tuta trasparente con body di Valentino era, trasgressiva si, ma non quanto mi aspettassi. Il tutto era coperto da uno "struzzo" usato come cappotto.
- Mara Sattei: abito pulito di Giorgio Armani Privè, a cui sinceramente non mi sento di dire nulla.
Il restante un grande boh.
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